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autori/Tremellio, Emanuele

Biografia Tremellio, Emanuele


Emanuele Tremellio (Ferrara, 1510 - Sedan, 1580). Ebraista e riformatore. Convertito al cattolicesimo (1538) ma poi attratto da M. Vermigli alle idee riformate, fuggì con lui a Basilea (1542), poi a Strasburgo e infine in Inghilterra. Ebbe a Cambridge la cattedra di ebraico nel 1549. Dopo l'ascesa al trono di Maria Tudor, fu nuovamente costretto all'esilio. «Italian Hebraist; born at Ferrara 1510; died at Sedan Oct. 9, 1580. He was educated at the University of Padua. He was converted about 1540 to the Catholic faith through Cardinal Pole, but embraced Protestantism in the following year, and went to Strasburg to teach Hebrew. Owing to the wars of the Reformation in Germany he was compelled to seek asylum in England, where he resided at Lambeth Palace with Archbishop Cranmer in 1547. In 1549 he succeeded Paul Fagius as regius professor of Hebrew at Cambridge. On the death of Edward VI. he revisited Germany, and, after some vicissitudes, became professor of Old Testament at Heidelberg (1561). He ultimately found refuge at the College of Sedan, where he died. His chief literary work was a Latin translation of the Bible from the Hebrew and Syriac. The five parts relating to the Old Testament were published at Frankfort-on-the-Main between 1575 and 1579, in London in 1580, and in numerous later editions. Tremellius also translated into Hebrew Calvin’s ‘Catechism’ (Paris, 1551), and wrote a ‘Chaldaic’ and Syriac grammar (Paris, 1569)» (Crawford Howell Toy – Joseph Jacobs, voce Tremellius, John Immanuel della Jewish Encyclop., http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=314&letter=T&search=tremellius). Aggiungiamo qui una testimonianza ottocentesca italiana: «Nacque in Ferrara [“vers 1510”; cfr. A. J. Servaas van Roijen, Inventaire des livres formant la bibliothèque de Bénédict Spinoza, publié d’après un document inédit, La Haye, W. C. Tengler / Paris, Paul Monnerat, 1888, p. 120] di famiglia Ebrea. Resosi Cristiano da giovine [nel 1538] ad insinuazione del celebre Cardinale Reginaldo Polo, che per occasione del Concilio Tridentino passò per Ferrara, disertò poscia dalla Religione Cattolica gittandosi al partito de Protestanti. Non perdette per questo il pregio ed il nome di gran Letterato del secolo XVI., in cui visse; però di lui, oltre il Gimma ed il Borsetti, fece menzione anche il Tiraboschi nella Storia della Letteratura Italiana In età matura abbandonò la patria circa il 1542 per trasferirsi a Lucca in compagnia dell’Eretico Pietro Martire Vermiglio [o Vermigli] e di alcuni altri che segretamente aveano abbracciata la falsa dottrina; indi lasciata l’Italia recossi collo stesso Vermiglio e compagni in Alemagna, dove dimorò per qualche tempo, fermandosi più lungamente a Strasburgo: di là passò in Inghilterra al tempo di Odoardo VI., dopo la morte del quale, cioè dopo il 1553, ritornò in Alemagna e là occupò diverse Cattedre insegnando le lingue. Menò moglie in Metz e ritornò al Giudaismo in Heidelberga. Finalmente passato a Sedano per Maestro di lingua Ebraica venne ivi a morte in età d’anni 70. l’anno 1580 [“à Sedan, le 9 octobre 1580”; cfr. A. J. Servaas van Roijen, Inventaire, ibid.]. Fra le varie Opere che pubblicò colle stampe in lingua Caldea, Siriaca, Ebraica, e Latina, la più celebre è la Versione dell antico Testamento, avendo per compagno in questa gran fatica Francesco Junio de’ Bourges, e la prima edizione fu dell’anno 1575. Il Giunio dopo la morte del Tremellio per la vanità di aggiungervi del suo, rese l’Opera più voluminosa, ma non più stimabile. Riccardo Simon nella sua Storia critica diede parecchie eccezioni a quest’Opera del Tremellio; ma ch’ella fosse stimata ed applaudita dai più dotti Protestanti deducesi dalle molte ristampe fatte in Ginevra, in Alemagna, ed altrove dopo il 1584. Fatti avendo in Ferrara i primi studj delle lingue, non è cosa improbabile, ch’egli ancora le insegnasse se non altro in privata Scuola» (Girolamo Baruffaldi, Continuazione delle memorie istoriche di letterati ferraresi…, Ferrara, presso i Socj Bianchi e Negri, 1811, pp. 182-183).

2 nota biografica. Emanuele Tremellio. «Nacque in Ferrara [“vers 1510”; cfr. A. J. Servaas van Roijen, Inventaire des livres formant la bibliothèque de Bénédict Spinoza, publié d’après un document inédit, La Haye, W. C. Tengler / Paris, Paul Monnerat, 1888, p. 120] di famiglia Ebrea. Resosi Cristiano da giovine [nel 1538] ad insinuazione del celebre Cardinale Reginaldo Polo, che per occasione del Concilio Tridentino passò per Ferrara, disertò poscia dalla Religione Cattolica gittandosi al partito de Protestanti. Non perdette per questo il pregio ed il nome di gran Letterato del secolo XVI., in cui visse; però di lui, oltre il Gimma ed il Borsetti, fece menzione anche il Tiraboschi nella Storia della Letteratura Italiana In età matura abbandonò la patria circa il 1542 per trasferirsi a Lucca in compagnia dell’Eretico Pietro Martire Vermiglio [o Vermigli] e di alcuni altri che segretamente aveano abbracciata la falsa dottrina; indi lasciata l’Italia recossi collo stesso Vermiglio e compagni in Alemagna, dove dimorò per qualche tempo, fermandosi più lungamente a Strasburgo: di là passò in Inghilterra al tempo di Odoardo VI., dopo la morte del quale, cioè dopo il 1553, ritornò in Alemagna e là occupò diverse Cattedre insegnando le lingue. Menò moglie in Metz e ritornò al Giudaismo in Heidelberga. Finalmente passato a Sedano per Maestro di lingua Ebraica venne ivi a morte in età d’anni 70. l’anno 1580 [“à Sedan, le 9 octobre 1580”; cfr. A. J. Servaas van Roijen, Inventaire, ibid.]. Fra le varie Opere che pubblicò colle stampe in lingua Caldea, Siriaca, Ebraica, e Latina, la più celebre è la Versione dell antico Testamento, avendo per compagno in questa gran fatica Francesco Junio de’ Bourges, e la prima edizione fu dell’anno 1575. Il Giunio dopo la morte del Tremellio per la vanità di aggiungervi del suo, rese l’Opera più voluminosa, ma non più stimabile. Riccardo Simon nella sua Storia critica diede parecchie eccezioni a quest’Opera del Tremellio; ma ch’ella fosse stimata ed applaudita dai più dotti Protestanti deducesi dalle molte ristampe fatte in Ginevra, in Alemagna, ed altrove dopo il 1584. Fatti avendo in Ferrara i primi studj delle lingue, non è cosa improbabile, ch’egli ancora le insegnasse se non altro in privata Scuola» (Continuazione delle memorie istoriche di letterati ferraresi…, Ferrara, presso i Socj Bianchi e Negri, 1811, pp. 182-183).


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